domenica 7 marzo 2021

Se non sai ascoltare non comunichi nulla

La comunicazione e lo storytelling vogliono dire soprattutto capacità di mettersi in relazione agli altri e implicano un’attenzione profonda per le persone che abbiamo di fronte – in presenza o a distanza a seconda del mezzo – persone che sono le nostre destinatarie e i nostri destinatari. 

Se non sappiamo metterci nei loro panni, se non sappiamo capire chi sono, cosa pensano, come vivono e che emozioni provano, non sapremo né raccontare storie né comunicare un bel nulla. Non saremo efficaci

La comunicazione, insomma, vuol dire capacità di ascoltare. Se non sai ascoltare non comunichi nulla, non racconti storie, ma fai solo un gran rumore. La comunicazione e lo storytelling sono essenziali al nostro essere umani.

Da leggere Giovanna Cosenza sul valore dello storytelling contro la sua degenerazione.

Da parte mia aggiungerei, alla capacità di ascoltare, la capacità per un'organizzazione di prendere decisioni e adottare comportamenti coerenti con il risultato di quell'ascolto. Altrimenti anche la migliore comunicazione risulterà inefficace. 

domenica 14 febbraio 2021

Quello che facciamo

«Noi comunichiamo quello che facciamo. Non abbiamo fatto ancora niente e non comunichiamo niente»

Mario Draghi ai ministri, subito dopo il giuramento, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera (14 febbraio 2021).


Quello che abbiamo imparato

Marty Baron, ex direttore del Washington Post, in una intervista al New Yorker, riportata dalla newsletter tematica del Post, Charlie. A proposito dell'idea - equivoca - di obiettività. 

«L'idea qual era? Di riconoscere che tutti noi in quanto giornalisti, e in quanto esseri umani, abbiamo pregiudizi. Ci arrivano dalla nostra formazione, dalle esperienze della vita, dalle persone che frequentiamo, eccetera. Ed è importante che nel nostro lavoro cerchiamo di mettere da parte questi pregiudizi e avvicinarci al giornalismo nel modo più scientifico possibile - di essere laici, di essere onesti, di essere corretti, di ascoltare le persone in modo disponibile, di ascoltare quello che hanno da dire, di prenderlo seriamente in considerazione, di fare un lavoro di reporting accurato. Un lavoro rigoroso.
L'idea dell'obiettività - voglio essere chiaro - non è un'idea di neutralità; non è equidistanza; non è il cosiddetto equilibrio. Non è mai stata niente di tutto questo. Ma quando abbiamo fatto un buon lavoro giornalistico, un lavoro rigoroso, che siamo soddisfatti di avere fatto nel modo giusto, dobbiamo dire alla gente quello che abbiamo trovato. Non fingere che non abbiamo imparato niente di certo e chiaro. Non soddisfare ugualmente tutte le parti, se sappiamo che non sono uguali. Niente di tutto questo. L'obiettività è dire alle persone in 
maniera inflessibile quello che abbiamo imparato, quello che abbiamo scoperto».


mercoledì 29 gennaio 2020

Goggia a goccia

Una citazione recuperata casualmente attribuita allo scrittore e filosofo Jean-Paul Sartre:

"La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri".

Leggo fiducia e penso alla reputazione di un'organizzazione, che faticosamente si costruisce (goccia a goccia) e molto più facilmente (a litri) si perde.

La sproporzione ci dice quanto sia prezioso il bene reputazionale e quanto sia importante l'attività di ascolto e di prevenzione delle situazione di crisi.

domenica 13 ottobre 2019

La moneta sociale

Del perché comunicare e comunicare bene (che non c'entra niente con la pubblicità):

"La reputazione oggi viene monetizzata ed entra nelle valutazioni economiche di un brand. La reputazione genera consenso. Il consenso è la moneta sociale dei nostri giorni. E sempre più nei prossimi anni sarà il consenso a generare profitto".

(DataMediaHub, 13 ottobre 2019)

lunedì 29 aprile 2019

Metti "social" nel titolo

Aggiornamento dei criteri di notiziabilità, ossia quegli elementi che in modo quasi automatico generano una notizia, o meglio trasformano un "fatto" in una potenziale notizia.

Lo spiega benissimo il sito Datamediahub, in questo articolo giustamente molto critico:

"Di fatto i social sono divenuti progressivamente nel tempo sempre più elemento di “notiziabilità”, vera o presunta che sia. Così che, di fatto, ciò che una volta veniva definito agenda setting non viene più dai media tradizionali ma proprio dai social".

venerdì 20 giugno 2014

Il più grande problema della comunicazione


"Il più grande problema della comunicazione è che noi non ascoltiamo per capire, ascoltiamo per rispondere" (cit.)